“TU CHIAMALE SE VUOI………..EMOZIONI”
Il pensiero della settimana di Antonio Caputo
Cari colleghe e colleghi,
era il 1970 e il grande Lucio Battisti cantava quello che poi sarebbe divenuto un successo senza tempo. Un testo, quello di Mogol, che rappresenta una profonda riflessione interiore sulla rabbia, il dolore, le emozioni che solo un uomo può sentire, ma abilmente comunicate agli altri con metafore, suoni ed immagini ben precisi.
Oggi, nel mondo digitale, le emozioni sono sempre le stesse, ma banalmente affidate ad anonime facce buffe o simboli, gli emoticon appunto, con i quali corrediamo meccanicamente messaggi, foto o video.
Eppure l’importanza delle “emozioni” è stata da sempre oggetto di svariati studi; in particolare, vorrei citare quello del World Business Forum, che riprende un saggio scritto dallo psicologo e scrittore americano Daniel Goleman nel 1995, intitolato “Intelligenza Emotiva”, diventato il testo di riferimento nel campo del management, dove è fondamentale sia gestire le proprie emozioni ma anche riconoscere quelle degli altri, e soprattutto oggi che il modello organizzativo aziendale è caratterizzato da una maggiore apertura del top management nel recepire gli stimoli che arrivano dall’organizzazione…….o così almeno dovrebbe essere.
La nostra società odierna “digitale” è basata sul valore della conoscenza, fruizione e gestione dei dati che determina il successo nel business, ma poi la differenza è sempre affidata alla qualità delle persone che quel business devono realizzarlo.
Quindi la qualità insostituibile per essere “buoni leader” è la capacità di sviluppare resistenza allo stress, empatia, autorevolezza ma soprattutto ascolto comprensivo delle ragioni e dei malumori di chi lavora nel team, risolvendo al meglio i conflitti che inevitabilmente sorgono, accogliendo ragionevolmente le istanze che ne derivano.
Noi agenti, come manager e titolari delle nostre imprese, siamo continuamente impegnati a gestire in prima persona le quotidiane difficoltà operative, i disagi informatici, le inefficienze altrui e i problemi di un contesto economico sociale di profonda crisi; siamo da sempre pienamente consapevoli delle nostre emozioni, sempre pronti a bypassare quelle che generano stress, valorizzando con i nostri dipendenti e collaboratori solo quelle positive.
Siamo da sempre empatici con gli altri riconoscendo le emozioni altrui, sforzandoci di mantenere un clima positivo in azienda, gestendo relazioni, risolvendo conflitti…..con il solo scopo di favorire la produttività, dando prova di possedere da sempre quella “intelligenza emozionale” teorizzata da Goleman, che consiglia:
“per affermarsi è necessario riflettere su se stessi, per capire se si agisce o meno in questo modo”.
Noi lo abbiamo fatto.
Buona lettura
Antonio Caputo
Componente di Giunta Esecutiva