Claudio Demozzi, giunto al terzo anno di mandato come presidente Sna, spiega le novità sia sul contratto dipendenti di agenzia sia su Fonage,
Claudio Demozzi, giunto al terzo anno di mandato come presidente Sna, spiega le novità sia sul contratto dipendenti di agenzia sia su Fonage, il cui Cda è stato convocato dalla Covip per fine mese per decidere sulle sorti del fondo che gestisce la previdenza di 15mila agenti. Per ora non si è trovato un accordo con Ania.
Parliamo del contratto dei dipendenti che avete recentemente concluso con organizzazioni sindacali non confederali. Avete qualche numero sulla sua applicazione?
Le adesioni certificate sono 11mila, quelle stimate oltre 15mila. In pratica la quasi totalità delle agenzie oggi applicherebbe o starebbe per applicare il nostro contratto. Fanno eccezione tre-quattromila agenzie, molte delle quali sarebbero tutt’ora indecise su quale Ccnl applicare. Per noi è un vero successo, come del resto era prevedibile. Questo Ccnl è stato scritto tenendo presenti le esigenze degli agenti e cercando di rispettare i diritti dei dipendenti. Non abbiamo voluto cedere alle imposizioni dei sindacati confederali che avrebbero compromesso la stessa sopravvivenza di migliaia di agenzie, soprattutto delle più deboli.
Ora l’urgenza è il salvataggio Fonage, con lo squilibrio di 700 milioni. Sia le vostre stime sia quelle di Crenca&Associati (delegato dal Gaat Toro) indicano che la situazione sarebbe migliore di quella dipinta …
Alcuni dei parametri adottati per redigere il bilancio prospettico di Fonage cambiano giorno per giorno e da quando è stata fatta l’ultima stima è passato un anno. I corsi dei titoli presenti in portafoglio (come i BTp) sono aumentati con una plusvalenza notevole quantificabile in oltre 100 milioni di euro; anche il parametro sulla valutazione degli immobili può essere ragionevolmente cambiato alla luce del nuovo trend. Sul lunghissimo termine anche un 1% di recupero annuo equivale a decine di milioni di plusvalenza rispetto alle previsioni. Abbiamo ragione di ritenere che il bilancio prospettico redatto a suo tempo dall’ex presidente Lucio Modestini (nel 2011, ndr) fosse fondato su solide basi attuariali. Esso stimava il disavanzo in 350 milioni di euro circa, cioè la metà del disavanzo quantificato lo scorso anno adottando parametri modificati, forse eccessivamente prudenziali. Certo chi si è dichiarato pronto a ridurre le pensioni degli agenti anche di oltre il 70% a fronte dei dati accettati dall’Ania, è stato per lo meno precipitoso. Con il senno del poi, accettare il piano Ania-Anapa-Unapass sarebbe stato un suicidio. Fortunatamente Sna ha mantenuto ferma la propria contrarietà ed ora, rivedendo i numeri, chissà che altri non si rendano conto della fondatezza delle nostre ragioni.
Che stime ci sono per il 2014?
Indiscrezioni parlano di un ulteriore anno di ottimi risultati di bilancio, che si chiuderà con un avanzo di gestione di circa 30 milioni di euro.
A questo punto cosa potrebbe accadere? Gli organi del fondo sono stati convocati dalla Covip per fine mese. C’è il rischio del commissariamento o chiusura…
Ora penso sia necessario riflettere sull’opportunità di una norma come quella che obbliga Fonage a redigere il bilancio prospettico con criteri che ne compromettono la sopravvivenza, nonostante non ci si trovi di fronte a una cattiva gestione, né a un’insufficienza di risorse nel breve e medio periodo. I calcoli attuariali andranno rivisti, come andranno ridiscussi i parametri e le ipotesi adottate per la stesura del bilancio prospettico. E spero sarà possibile farlo concordemente con l’Ania, l’altra parte istitutiva del fondo che partecipa pariteticamente alla sua gestione.
Che reazioni vi attendete?
Il mio consueto ottimismo mi spinge ad auspicare un ripensamento dell’Ania circa la propria disponibilità a trovare una soluzione condivisa, meno dolorosa per gli agenti. Ma la realtà purtroppo non è sempre quella auspicata, per cui Sna si tiene pronto a qualsiasi ulteriore azione a difesa del fondo e delle pensioni degli agenti.
Che proposta fate e a che punto è il negoziato presso il Ministero del Lavoro?
L’unica proposta ragionevole possibile: rivediamo i dati, miglioriamo le ipotesi di previsione, riduciamo i sacrifici per gli agenti, salviamo le pensioni, aumentiamo il contributo delle imprese; facciamo cioè ciascuno la propria parte: Sna e Ania possono trovare una via d’uscita a salvaguardia dei reciproci interessi che non comprometta irrimediabilmente il trattamento pensionistico degli agenti attivi e non-attivi. Il Ministero del Lavoro ha dimostrato la giusta sensibilità, per opera del sottosegretario Massimo Cassano. Il tavolo è ancora aperto.
FONTE PLUS 24