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Valore Futuro, raccolto 1 miliardo nel 2014

13 Dicembre 2014

Intervista ad Andrea Mencattini, capo del Vita di Generali Italia

 

Il gruppo Generali sta razionalizzando le gestioni separate e probabilmente farà da apripista in un settore ancora molto segmentato. L’obiettivo è anche quello di realizzare economie di scala alla luce della fusione dei principali marchi storici in Generali Italia. Ne parla a «Plus24»,Andrea Mencattini, il nuovo Chief Life & Employee Benefits Officer di Generali Italia che prima di assumere questo importante incarico era amministratore delegato e direttore generale diAlleanza Toro.

Mencattini, la fusione delle molte anime in Generali Italia come sta procedendo?

Siamo partiti a marzo con il rollout Auto e Vita e a oggi lo abbiamo quasi completato. A oggi tutte le 616 agenzie della rete di Generali, le 291 ex Ina Assitalia e le 597 agenzie delle reti ex Toro-Lloyd Italico-Augusta vendono le medesime soluzioni di Generali Italia; si tratta ovviamente di realtà dimensionali molto eterogenee. Siamo entrati nella fase clou con la razionalizzazione dell’offerta dei prodotti: ad esempio, dalle 100 soluzioni Vita retail siamo passati a 30.

Nella riorganizzazione delle gestioni separate quali sono le tutele per gli assicurati?

Abbiamo avviato un’importante semplificazione: le gestioni separate da 25 sono ora soltanto sei (aperte alla vendita). I quattro fondi pensione aperti esistenti oggi sono diventati uno, e idem peri tre fondi interni previdenziali. La razionalizzazione delle gestioni separate è stata fatta anche in un’ottica di economie di scala. Le storiche gestioni ex Ina Assitalia Euroforte, Euroforte mercati, Nuova Moneta Forte e Ina 2000 sono state fuse dentro Gesav, che a sua volta aveva assorbito nel 2013 Geval euro. Oggi Gesav ha un patrimonio di 34 miliardi di euro con un milione di clienti che hanno degli asset investiti in questa gestione separata. Allo stesso tempo si sono realizzate anche le fusioni delle gestioni previdenziali Previdenza Solida, EuroForte Previdenza e Rispav Previdenza in Gesav Global, la gestione dedicata ai piani individuali di previdenza. La fusione di queste gestioni ha seguito l’iter autorizzativoIvass e Covip: abbiamo infatti inviato comunicazioni ai clienti che informavano del processo e anche dell’eventuale diritto di poter uscire senza penali. Tutto si è concluso il primo novembre con la fusione per incorporazione.

Come state gestendo il portafoglio in questo scenario di bassi tassi? E quanto pesa sul fondo Gesav la componente dei titoli di stato?

Negli ultimi due anni a livello globale è stata avviata una manovra di de-risking sui portafogli, che ha portato a una maggiore diversificazione; la quota di titoli di Stato si è attestata intorno al 60%. Le scelte di gestione finanziaria per la compagnia Vita sono sempre legate alla struttura e alla durata dei passivi, cioè degli impegni verso gli assicurati. La durata media dei nostri contratti supera i 13 anni e questo ci consente quindi di investire quote significative degli attivi con un orizzonte di lungo periodo.

Quali rendimenti possiamo aspettarci dal vostro fondo Gesav che è un po’ l’ammiraglia del settore delle gestioni separate?

La gestione Gesav pubblica un rendimento mensilmente: in questo modo è facile e trasparente per la clientela monitorare gli andamenti. Il rendimento del 2014 stimiamo sia nell’ordine del 3,9 per cento.

Quali sono le sfide che vuole vincere in questa sua nuova funzione?

Portare a bordo tutte le reti e sviluppare i premi con un catalogo prodotti focalizzato e adeguato alle esigenze della clientela: chiaramente la sfida è avere una diversificazione nell’offerta a favore della gestione del risparmio, allargando il peso delle unit linked tramite prodotti ibridi che compenetrino le due esigenze (rendimento e sicurezza). Inoltre proseguiremo a sviluppare la “protection”. Oggi proponiamo un Pip con long term care e coperture con componenti morte invalidità e grandi malattie. Vi è grande esigenza nel nostro Paese di aumentare il livello di protezione delle famiglie.

Se per Generali è importante sviluppare il ramo III, anche in un’ottica di minore assorbimento di capitale, non rischia di essere un po’ pericoloso per i vostri assicurati puntare molto sulla finanza?

Oggi probabimente chi investe solo in gestioni separate perde delle opportunità. Per questo abbiamo studiato dei profili, per chi aderisce alla nostra multiramo Valore futuro, che uniscono gestione separata e unit idonei a fornire la protezione del capitale iniziale in un intervallo temporale predeterminato: più è lungo il periodo più è alta la componente di fondi.

Gli agenti di consueto sono un po’ restii a proporre finanza. Come è andata Valore Futuro, la vostra multiramo?

Valore futuro nel 2014 ha raccolto un miliardo di euro (un dato che si confronta con una raccolta di canale agenziale e dei produttori che per tutto il sistema è stato di 7 miliardi sul ramo I e di 500 milioni sul ramo III, ndr).

FONTE PLUS 24